La popolazione delle Isole di Tahiti è impegnata nella conservazione e protezione delle specie in pericolo. Una maggiore consapevolezza pubblica delle sfide ambientali che affronta la Polinesia Francese sta contribuendo a promuovere il turismo sostenibile che protegga la nostra fauna, l’oceano e la straordinaria biodiversità delle nostre isole.

L’isolamento geografico della Polinesia Francese significa che ci sono molte specie endemiche in queste isole. Alcune di esse sono seriamente a rischio di estinzione e il DIREN (il dipartimento governativo responsabile della gestione e del controllo dell’ambiente), in collaborazione con le comunità locali e diverse altre organizzazioni locali, sta introducendo una serie di misure di protezione, conservazione ed educazione. Ad esempio le autorità locali hanno creato diverse aree marine protette attorno agli atolli, progettate per proteggere i coralli e il loro ecosistema; sono stati introdotti programmi di conservazione per proteggere piante, uccelli e insetti nelle isole; è stata adottata una politica di gestione sostenibile delle risorse naturali, come foreste, fiumi e lagune, per promuovere un’agricoltura rispettosa dell’ambiente; è stato sviluppato un piano di sensibilizzazione pubblica rivolto alle comunità locali e ai turisti, per informare residenti e visitatori sulle sfide ambientali, sulla conservazione della biodiversità e sulle buone pratiche ecologiche. Inoltre, sono state designate varie aree marine a scopo educativo, dove gli studenti possono ricevere una formazione pratica sulle metodologie utilizzate per la gestione e la protezione dell’ambiente marino.

Le specie endemiche delle Isole di Tahiti

Le Isole Marchesi e le Isole Australi sono sede di numerose specie endemiche a rischio di estinzione. Queste includono il piccolo e colorato lorichetto ultramarino a Ua Huka, e il lorichetto di Kuhl, o vini ‘ura di Rimatara. Nel 2022 c’erano ancora 1.500 vini ‘ura vivi in natura nella Polinesia Francese, ma oggi gli unici uccelli rimasti si trovano sull’isola di Rimatara. Uno dei principali pericoli per questi uccelli è il ratto nero, che ruba le loro uova, ed è stata creata un’associazione per cercare di proteggere i nidi da questi roditori invasivi.

Sono state istituite diverse riserve ornitologiche per contribuire a preservare questa parte vitale della biodiversità della Polinesia Francese. L’Isola degli Uccelli, nell’atollo di Tetiaora, è un’oasi aviaria per molte specie di uccelli e un sito di osservazione della natura. Anche l’atollo di Tikehau, nelle Isole Tuamotu, è sede di diverse specie di uccelli minacciate dall’attività umana. Questo rappresenta anche una minaccia per il ciclo riproduttivo delle tartarughe marine ed è stato istituito un sistema di sorveglianza dei nidi, per dare una possibilità alle uova di schiudersi e ai piccoli di sopravvivere. La protezione della fragile flora e fauna delle isole Tuamotu richiede uno sforzo sostenuto.

Le associazioni ambientali in prima linea

L’associazione Manu si impegna per la protezione di tutte le specie di uccelli presenti nelle Isole di Tahiti. Partecipa alla creazione di nuove riserve ornitologiche e al monitoraggio di quelle esistenti. Conduce anche campagne educative volte a sensibilizzare sull’importanza della protezione della biodiversità. Le associazioni Mata Tohora e Océania sono dedicate alla protezione e al monitoraggio delle balene megattere che visitano le nostre acque. Il programma Vigi Sanctuaire è stato creato in collaborazione con le autorità locali come programma educativo e di ricerca incentrato sulla tutela di questa specie di balena.

L’associazione Te Mana o Te Moana è impegnata a sensibilizzare la consapevolezza sulla necessità di proteggere l’oceano, in particolare attraverso corsi educativi nelle scuole sulla fauna marina, la riproduzione delle barriere coralline e la protezione dell’ambiente. Si batte anche per la protezione delle tartarughe marine e dei loro nidi, minacciati dall’attività umana. L’associazione Coral Gardeners a Moorea è stata fondata da un gruppo di giovani surfisti allarmati dallo stato di degrado delle barriere coralline. Attraverso campagne di sensibilizzazione pubblica e l’innovativa idea dell’adozione dei coralli da parte dei visitatori e degli abitanti locali, l’associazione sta contribuendo a rigenerare i coralli minacciati.

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